TAS8 – Le Sentinelle del Mare

Commenti all’opera

LE SENTINELLE DEL MARE
OVVERO
TEMPORARY ART

 

In Sardegna esiste una usanza che è quella di utilizzare le pietre, per realizzare delle composizioni di varie forme e dimensioni.

Nell’estate dell’anno 2015 vicino ad una cala bellissima (ndr: Cala tuffi), un giorno ho visto sulle rocce che la delimitavano, delle pietre che erano state certamente portate da un’altra zona. Le dieci pietre di dimensioni e forme differenti non erano coerenti con le rocce di lava grigia che costituivano le pareti dell’insenatura.

Qualcuno, di buon’ora, al mattino presto, aveva realizzato due colonnine utilizzando per ognuna 5 pietre che si sviluppavano per una altezza pari a 45-60 cm. Il giorno dopo, il mare era diventato mosso e non esistevano più né le colonnine né le pietre.

L’anno successivo, durante una passeggiata sotto il sole delle ore 14, in un’area della costa quasi a picco sul mare, ho voluto realizzare le otto sculture in pietra: allo scopo ho utilizzando le pietre che trovavo in situ e a seconda della loro forma, dimensione, colore e peso le ho composte per farne uso statico differente.

I punti in cui posizionare le Sentinelle sono stati scelti ad una distanza 50 – 80 m l’uno dall’altro; in ogni punto che ho scelto, ho iniziato ad individuare e posizionare le pietre, scegliendole in funzione delle esigenze che si presentavano durante la realizzazione della “Sentinella”.

Obbiettivo delle opere era quello di creare delle sculture che, prospicienti il mare, si trasformassero in sentinelle del luogo.

In Sardegna è presente un vento dominante che è il Maestrale. E’ difficile che passino più giorni senza che lo stesso si presenti.

Durante la realizzazione delle sentinelle era presente il Maestrale, di conseguenza nella realizzazione delle differenti sculture ho dovuto tener conto anche della spinta, che il vento esercitava sul volume che iniziavo a realizzare.

Ho avuto cura di fotografarle e di riportarne le dimensioni di ognuna di loro, a futura memoria.

La settimana successiva nessuna delle otto stele era rimasta in posizione: tutte le pietre erano cadute (il maestrale non era più presente).

Solo per un attimo ho pensato di ritornare nei giorni successivi e di porle di nuovo in opera tutte le stele, ma utilizzando questa volta un legante a base cementizia.

Ho abbandonato l’idea in quanto il legante certamente avrebbe assicurato una durabilità nel tempo delle stele tutte, ma avrebbe snaturato l’idea iniziale di realizzare delle opere utilizzando i materiali presenti nell’intorno dell’area che certamente sarebbero stati modificati dal temporaneo posizionamento in cui li avrei organizzati per arrivare ad una sistemazione che, probabilmente, si sarebbe conservata fintanto che un evento naturale (pioggia, vento) non avrebbero esercitato le forze necessarie a modificare in un modo provvisorio più permanente l’apparente disordine che avevo cercato di organizzare.

Quale è l’arte immortale?

La mia temporary art che modifica lo stato dei luoghi, per creare un ordine differente che però necessariamente è soggetto alle azioni della natura, o quanto la natura realizza autonomamente nel procedere con tempi che a noi non sono concessi?

Caratteristiche dell’opera

Data: 2016.08.03
Dimensioni: (35,0 x 31,0 x 75,0) cm
Materiali: rocce laviche metamorfiche

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LE SENTINELLE DEL MARE
OVVERO
TEMPORARY ART

 

In Sardegna esiste una usanza che è quella di utilizzare le pietre, per realizzare delle composizioni di varie forme e dimensioni.

Nell’estate dell’anno 2015 vicino ad una cala bellissima (ndr: Cala tuffi), un giorno ho visto sulle rocce che la delimitavano, delle pietre che erano state certamente portate da un’altra zona. Le dieci pietre di dimensioni e forme differenti non erano coerenti con le rocce di lava grigia che costituivano le pareti dell’insenatura.

Qualcuno, di buon’ora, al mattino presto, aveva realizzato due colonnine utilizzando per ognuna 5 pietre che si sviluppavano per una altezza pari a 45-60 cm. Il giorno dopo, il mare era diventato mosso e non esistevano più né le colonnine né le pietre.

L’anno successivo, durante una passeggiata sotto il sole delle ore 14, in un’area della costa quasi a picco sul mare, ho voluto realizzare le otto sculture in pietra: allo scopo ho utilizzando le pietre che trovavo in situ e a seconda della loro forma, dimensione, colore e peso le ho composte per farne uso statico differente.

I punti in cui posizionare le Sentinelle sono stati scelti ad una distanza 50 – 80 m l’uno dall’altro; in ogni punto che ho scelto, ho iniziato ad individuare e posizionare le pietre, scegliendole in funzione delle esigenze che si presentavano durante la realizzazione della “Sentinella”.

Obbiettivo delle opere era quello di creare delle sculture che, prospicienti il mare, si trasformassero in sentinelle del luogo.

In Sardegna è presente un vento dominante che è il Maestrale. E’ difficile che passino più giorni senza che lo stesso si presenti.

Durante la realizzazione delle sentinelle era presente il Maestrale, di conseguenza nella realizzazione delle differenti sculture ho dovuto tener conto anche della spinta, che il vento esercitava sul volume che iniziavo a realizzare.

Ho avuto cura di fotografarle e di riportarne le dimensioni di ognuna di loro, a futura memoria.

La settimana successiva nessuna delle otto stele era rimasta in posizione: tutte le pietre erano cadute (il maestrale non era più presente).

Solo per un attimo ho pensato di ritornare nei giorni successivi e di porle di nuovo in opera tutte le stele, ma utilizzando questa volta un legante a base cementizia.

Ho abbandonato l’idea in quanto il legante certamente avrebbe assicurato una durabilità nel tempo delle stele tutte, ma avrebbe snaturato l’idea iniziale di realizzare delle opere utilizzando i materiali presenti nell’intorno dell’area che certamente sarebbero stati modificati dal temporaneo posizionamento in cui li avrei organizzati per arrivare ad una sistemazione che, probabilmente, si sarebbe conservata fintanto che un evento naturale (pioggia, vento) non avrebbero esercitato le forze necessarie a modificare in un modo provvisorio più permanente l’apparente disordine che avevo cercato di organizzare.

Quale è l’arte immortale?

La mia temporary art che modifica lo stato dei luoghi, per creare un ordine differente che però necessariamente è soggetto alle azioni della natura, o quanto la natura realizza autonomamente nel procedere con tempi che a noi non sono concessi?

Caratteristiche dell’opera

Data: 2016.08.03
Dimensioni: (35,0 x 31,0 x 75,0) cm
Materiali: rocce laviche metamorfiche