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2020 04 11 – Li Wenliang’s Legacy – 9:30 p.m.

Cercavo, soltanto, il mio dovere.

Ho lanciato l’allarme per primo: mi hanno messo a tacere e impedito di aiutare i miei pazienti.
L’accecante evidenza dei morti, seppur nascosti, li ha obbligati a rimettermi in trincea, per infettarmi e diventare un numero in più nelle statistiche.

Pervasa da fiumi di parole dettate da ipocrisia politica, una moltitudine di umanità, dimentica dei propri egoismi, si è sublimata in angeli dal cuore generoso, offrendo il proprio corpo al martirio.

I miei colleghi in lotta, difesi soltanto dallo spirito di Ippocrate, trasformati in agnelli sacrificali agli Dei.

Carezze non negate, Contatti eloquenti, Cuori bruciati, Dipartite senza un conforto, Occhi che piangono, Occhi che consolano, Parole sussurrate, Sguardi eloquenti, Sonno non concesso, Solitudini senza affetti, Stanchezza mai sentita, Visi solcati.

Scelte dovute. Scelte odiate. Scelte mai desiderate. Scelte che lacerano, dentro. Scelte che ti inseguono. Scelte impietose. Scelte che ti marchiano. Scelte che, mai, saranno dimenticate.

Anche i politici delle altre nazioni, inetti e accecati dalla loro insipienza, hanno abbracciato e sposato l’idea di un virus economicamente utile, quanto benefico: come perdonerete tutti voi, quando ridiventerete nessuno?

Quale paghetta offrirete a chi vi ha chiesto, invano, e per troppo tempo, solo mascherine e respiratori?

Quanti grazie dovrete dire a coloro che, senza alcun tornaconto, hanno reagito con prontezza e determinazione, sopperendo alla lentezza di decisioni improntate ad un calcolato opportunistico o, peggio, a pura stupidità?

Quanti Nobel dovrete assegnare a questa meravigliosa umanità in lotta?