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2022 10 01 – Vladimir Putin – 12

Alle nefandezze tue, già indicibili, non poni limite.
Le bombe a spillo sui civili in attesa alle fermate del bus,
i missili di precisione sugli ucraini,
che, in auto, rientravano nelle case, ridotte a scheletri, indifesi al vento,
le torture, gli stupri e le mattanze di civili inermi, depredati dei denti d’oro.

Di anni ne avevano da 4 a 82,
con i parenti obbligati ad assistere allo scempio dell’umanità a loro cara.
Ora, in un crescendo di follia, anche le vigliaccherie da terrorista.
Bombardare linee elettriche e acquedotti.
I gasdotti sforacchiare, per distruggere anche l’ambiente.

Non sono le sofferenze di cui omaggi i russi, che affatto ti assillano.
Non sono i nazisti ucraini che devi annientare,
non è l’occidente imperialista da sottomettere
è l’umanità che, novello Sansone, a distruggere aneli,
mirando a imporre un vagheggiato e nuovo ordine mondiale.

Primi a ribellarsi saranno i riservisti, arruolati per l’operazione militare speciale.
Che, invero, speciale diventerà. Sarà la prima nella quale i soldati russi aggressori
quelli obbligati a macellare, disgustati dagli ordini ricevuti, diserteranno.
O si arrenderanno ai fratelli ucraini, senza colpo sparare,
O saranno uccisi dai commilitoni, quelli ceceni, i barbari per antonomasia.

Hai raggiunto ipovedenza di livello tale che anche il popolo russo,
annebbiato da bugie, sì goffe e grossolane, incomincia a subire
la distruzione del contesto sociale faticosamente ambìto
e il baratro in cui stai spingendo, anzi trascinando, la Madre Russia.
Gli altri dittatori che non condannarono, alla spicciolata, più non sosterranno.

Un novello zar esser volevi,
ma, senza scettro e senza reame,
malamente hai scimmiottato, solo chi tale fu.
Come per lo zar, l’ultimo, sarà il popolo russo a farti baciare,
un giorno dopo l’altro, la polvere della terra della grande Madre Russia.